Madonna
Diana
C'era una volta, in tempi antichi, a Cettardo Alto, una ragazza di incredibile bellezza, che era stata promessa ad un giovane altrettanto bello. Entrambi appartenevano a buona famiglia, ma le vicissitudini della guerra e del fato li avevano ridotti in estrema povertà. E la giovinetta aveva un difetto, e questo era il suo immenso orgoglio. A causa di ciò, non desiderava sposarsi se non in grande stile, con una gran pompa e cerimonie, con un abito elegante e molte damigelle al suo seguito.E questo desiderio divenne una tale ossessione, che la bellissima Rorasa (questo era il nome della fanciulla) quasi perse la ragione; e le altre giovani di sua conoscenza, per non parlare degli spasimanti respinti, chiedendole quando avrebbe avuto luogo questo sontuoso matrimonio, si prendevano gioco di lei tanto crudelmente e con tali risate e smorfie di scherno, che infine Rorasa, in un momento di pazzia, salì sulla cima di un'alta torre e da lì si gettò nel vuoto. A peggiorar le cose, sotto la torre si trovava un terribile crepaccio, nel quale la giovane precipitò.
Tuttavia non ne ebbe alcun danno, poichè mentre cadeva le apparve una bellissima signora, chiaramente non una creatura di questa terra, che la prese per mano e la portò in volo fino a un luogo sicuro.
Allora, tutte le persone che si trovavano nei paraggi, che avevano visto o udito quant'era accaduto, gridarono:- Guardate, è un miracolo!- arrivarono numerosi a far festa, e convinsero Rorasa che a salvarla era stata la Madonna.
Ma la signora che era venuta in suo aiuto tornò da lei in gran segretezza, e le chiese:- Se tu hai qualche desiderio che vorresti si avverasse,segui il Vangelo di Diana, o il "Vangelo delle Streghe", come viene chiamato, e diventa adoratrice della Luna.
"Se la Luna adorerai
Tutto tu otterrai".
Così la bellissima fanciulla se ne uscì da sola, a notte, tra i campi, e inginocchiatasi su una pietra tra antiche rovine, adorò la Luna invocando Diana così:
Diana, bella Diana!
Tu che dalla grande caduta
m'hai salvata!
Ti prego fammi un'altra grazia,
fammi avere un ricco matrimonio
accompagnato da molte damigelle.
Se questa grazia mi farai
fedele al Vangelo delle Streghe
per sempre io sarò!
Quando, il mattino seguente, Rorasa si destò, scoprì di trovarsi in un'altra casa, dove tutto era assai più sontuoso. E quando si fu alzata, venne una damigella a condurla in una stanza attigua, dove fu rivestita di un superbo abito da sposa di seta bianca tempestata di diamanti, il suo abito da sposa. Quindi apparvero dieci fanciulle, tutte splendidamente abbigliate, e insieme a loro molti personaggi distinti. Rorasa fu condotta alla chiesa in carrozza, e lungo tutto il percorso risonava la musica e c'era gente carica di fiori.
In chiesa trovò ad attenderla il suo promesso e a lui andò sposa come desiderava, con pompa più grande persino di quanto avesse mai osato sognare. Poi dopo la cerimonia, ebbe luogo un banchetto al quale era presente tutta la nobiltà di Cettardo; e di più, ogni cittadino, povero o ricco che fosse, prese parte ai festeggiamenti.
Quando la gran giornata ebbe termine, le damigelle, offrirono ciascuna un magnifico regalo alla sposa: una le donò dei diamanti, un'altra una pergamena scritta in oro; dopo di che la chiesero il permesso di recarsi tutte insieme in sacrestia. E lì rimasero per alcune ore, indisturbate, finchè il prete non inviò il chierico a chieder loro se desiderassero qualcosa. Ma quale non fu lo stupore del giovane nel trovare non dieci damigelle, bensì dieci immagini delle stesse in terracotta e legno, insieme a quella di Diana, assisa su una Luna; e le statue erano così perfette ed ornate da esser certo di gran valore.
In seguito, il prete pose queste immagini nella chiesa, che è la più antica di Cettardo; e adesso in molte chiese si può vedere la Madonna della Luna, ma in realtà si tratta di Diana, la Dea della Luna. Il nome Rorasa sembra indicare il latino Ros, rugiada; in effetti la Dea della rugiada. Il suo precipitare dall'alto della torre, e l'esser risollevata da Diana, suggerisce il cadere della rugiada a notte e il suo sollevarsi in vapori sotto l'influenza della Luna. E' possibile che questo sia un antichissimo racconto mitico latino. Anche la seta bianca e i diamanti stanno ad indicare la rugiada.